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venerdì 13 aprile 2012

Recensione del film Pranzo di Ferragosto

In una Roma deserta e calda nel giorno di  ferragosto, Gianni ,un uomo di mezza età  gira tra i soliti banchi dei venditori abituali: un bicchiere di vino in osteria, verdure fresche comprate dal gentile fruttivendolo, un ventilatore ancora in funzione  recuperato dal bidone della spazzatura . Compra tutto “a credito” , essendo pieno di debiti e avendo seri problemi economici, e poi si dirige nel suo appartamento dalla madre,anziana vedova e  nobildonna decaduta, che accudisce con affetto e devozione.
Ad attenderlo a casa  una visita imprevista e  spiacevole:Alfonso , il padrone di casa, che pretende soldi arretrati dell’affitto , fino a barattarli con una proposta quantomeno bizzarra e particolare.
Ovvero lasciare a casa del buon Gianni sua madre (con annessa zia completamente priva di lucidità) per poter trascorrere una giornata alle terme, con una giovane e avvenente ragazza.
L’appartamento diventa, involontariamente, un  ospizio di lusso, quando li raggiunge anche un’altra anziana signora, la madre del medico di famiglia, anch’egli troppo impegnato in quei giorni di festività estive.
In quest’atmosfera surreale e grottesca,  l’improvvisato badante dovrà fare i conti con i capricci e le follie di un gruppo di vecchiette , che potrebbero farlo impazzire.
Il film è diretto dal regista  Gianni Di Gregorio. Una pellicola  brillante e vitale, colma di intensa e impegnata umanità, che ben sa descrivere la solitudine delle persone anziane, che spesso, soprattutto d’estate , vengono sballottate e spostate come dei pacchi postali.
L’ambientazione estiva è il perfetto concetto del contrasto con la vita frenetica della nostra quotidianità, cui si contrappone la calma e l' autocontrollo che il personaggio di  Gianni  rappresenta  in ogni circostanza, anche la più assurda e delirante.
 Non si scompone, si limita solo a  consumare quantità eccessive di alcolici  e cucinare squisiti manicaretti , senza badare a spese (tanto pagano le  famiglie delle vecchiette).
Non mancano spunti di riflessione in questa commedia coraggiosa ed originale , ma a tratti irresistibile e sicuramente riuscita, trattata con uno stile ed un garbo che allieta il telespettatore .
Un film delicatissimo , che riesce a penetrare nell’animo di chi lo guarda …divertente, ironico e , a tratti ,commovente…merita senz’altro di essere visto.   Gina Margiotta

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