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domenica 23 ottobre 2011

Recensione di This must be the place di Gina Margiotta

This must be the place è un film assai difficile da recensire.
Ed il motivo è che si rivela talmente intenso e complesso , che lascia lo spettatore in bilico tra lo stupore  e il dubbio di un finale con punto interrogativo .
Ricco di tematiche importanti , questo film , è trattato e diretto con cura, devozione e sensibilità.
Si parla di solitudine, noia, rimorso,rimpianto, vendetta. Una creazione densa di significati in continua evoluzione . Cominciamo con dire che questo film è reso cosi straordinario dall’interpretazione di Sean Penn in completo stato di grazia recitativa ( Ma quando mai non lo è?)
Questa pellicola diretta in maniera impeccabile dal regista italiano Paolo Sorrentino, descrive la vita di Cheyenne, un cinquantenne ex rockstar , ancora economicamente benestante, che vive la sua vita tra crisi di  apatia e noia e incapacità di staccarsi da un passato ormai lontano.
Nascondendosi dietro un make up esagerato ;rossetto, rimmel, fondotinta, Cheyenne vive in una splendida villa con una moglie che , in contrapposizione a lui, ha un carattere solare e vivace.
Cheyenne vive in una condizione da “rassegnato” , va a fare la spesa, frequenta una giovane adolescente che considera come la propria migliore amica, parla con gli altri come se fosse interessato, ma sempre con una sorta di distacco.
Un personaggio unico, eccentrico, originalissimo e meravigliosamente puro e innocente; impossibile non rimanerne affascinati.
La storia ha poi una svolta . L’anziano padre del protagonista  muore e da quel momento Cheyenne comincia un viaggio , attraversando gli Stati Uniti , alla ricerca di un ex ufficiale nazista, che aveva torturato il genitore durante la prigionia in campo di concentramento.
Ma attenzione , non cadete nell’equivoco di pensare che questo film sia improntato sul tema dell’Olocausto. E’ di più molto di più.
This must be the place è uno spaccato esistenziale, pieno di intensa partecipazione emotiva e di sfumature psicologiche degne di attenzione. Come ad esempio alcuni tic e abitudini che caratterizzano Cheyenne, come soffiare sul ciuffo di capelli quando una situazione lo imbarazza o lo turba o come il fatto di girare quasi sempre con una valigia con le rotelle.
Come se il peso di tutto ciò che è diventato rimpianto o rimorso , fosse più facile da sopportare con l’ausilio di un bagaglio più  agevole.  Il finale vi sorprenderà , lasciandovi anche delle domande alle quali potrà rispondere solo la vostra libera interpretazione. A me , personalmente, ha trasmesso serenità e fiducia…. Come se tutte le maschere che spesso portiamo per proteggerci , possano improvvisamente essere tolte….Dipende solo da noi….
Per non dimenticare mai il passato, ma con la volontà di guardare sempre al futuro.
 GRANDIOSO. Citazioni : Qualcosa mi ha disturbato, non so bene cosa, ma mi ha disturbato.

                                           Scusate mi dispiace, ma è giusto che sappiate che l'ho fatto apposta

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