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sabato 23 maggio 2015

La Francia e la nuova legge sugli sprechi alimentari

A volte mi domando come possa questa Nazione continuare a proporre leggi inutili , se non addirittura fastidiose per i propri
connazionali, considerando che la maggior parte delle leggi proposte sono sempre per aumentare tasse e diminuire se non tagliare i servizi di pubblica utilità. Basterebbe davvero cosi poco per adeguarsi alle altre Nazioni europee , favorendo sviluppo e vantaggi alla collettività. Come la nostra vicina Francia . Ebbene si, cari lettori, la nostra "cugina  d'oltralpe" sembrerebbe avanti a noi anni luce, sia per idee che per sviluppo economico e sociale.
La notizia è proprio di questi giorni.
Infatti la Francia dice basta agli sprechi alimentari.
E lo fa con una legge, votata all’unanimità dall’Assemblea di Parigi, che vieta ai supermercati , oltre i 400 metri quadrati , di buttare prodotti ancora buoni rimasti invenduti.
Tutti gli alimenti in fase di scadenza, infatti, verranno donati  alle varie associazioni benefiche ( prodotti confezionati o in scatola) e quelli freschi (come frutta e verdura)  ridotti in concime o riutilizzati come mangime per animali.
Chi non rispetterà tale leggi, rischierà multe fino a 75 mila euro e due anni di carcere.
Sembrerebbe, infatti, secondo alcune fidate statistiche, che ogni cittadino francese getta nell'immondizia  tra i   20-30 chili di prodotti alimentari all’anno.
Tale atteggiamento reca ai danni della nazione francese  circa 20 miliardi di euro. Uno spreco inaudito ed inconcepibile.
La nuova legge   prevede  anche una campagna di sensibilizzazione nelle scuole e nelle aziende, in modo tale da educare sia le nuove generazioni che gli stessi imprenditori alimentari , a gestire meglio questo inutile spreco di cibo, soprattutto in un periodo economico che ha recato danni a tutti, ma soprattutto a quelle fascia di popolazione ritenuta "povera".
In Italia lo spreco alimentare domestico ovvero il cibo ancora buono che finisce nei rifiuti, vale oltre 8 miliardi, circa mezzo punto di Pil almeno questo è quanto sostengono le diverse associazioni di consumatori.
Ora mi chiedo , ma è mai possibile non semplificare delle situazioni che potrebbero benissimo funzionare con una legge ben studiata e sviluppata? E' , a mio avviso, paradossale parlare di fame del mondo e poi passare davanti a bidoni della spazzatura, fuori da alcune catene di grande distribuzione e vedere gli stessi cassonetti colmi di generi alimentari. Paradossale e quasi ridicolo.
Per non parlare dell'indigenza di alcuni cittadini ( molti pensionati, disoccupati, ma anche famiglie "normali") che spesso non riescono a portare sulla tavola i pasti principali, essenziali per la sopravvivenza  e per la dignità umana.
Se poi aggiungiamo che l'impatto con tali quantitativi di cibo ha anche una gravante ambientale, aumentando l'eccessivo smaltimento della stessa spazzatura , direi che non possiamo che condividere questa semplice ma geniale proposta di legge francese.
Inoltre mi viene da pensare a quanti nuovi posti di lavoro potrebbe favorire una tale realtà.
Penso , forse in maniera del tutto profana, che , a volte, le leggi più semplici siano il trampolino di lancio per rendere una Nazione evoluta e civile.
Non credo che nessuno dei nostri rappresentanti politici leggerà mai questo mio articolo e francamente  non credo di avere le competenze per suggerire loro proposte o idee. Basterebbe adeguarsi alle Nazioni che hanno già messo in atto questo tipo di realtà sociale ed economica. Auspico in un futuro migliore.
E se non si può fare nulla per arrestare guerre, terrorismo, corruzione e tutte le gravissime problematiche che condizionano questo povero nostro pianeta , almeno preoccupiamoci di risolvere quelli che potrebbero essere le situazioni risolvibili. Con una semplice legge. Ma è così tanto difficile?  Gina Margiotta
 

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