Un blog che parla di me...delle mie passioni , delle mie emozioni.
Un blog per combattere l'ipocrisia, l'odio, la violenza.
Un blog che parla d'AMORE

Blog ispirato dal capolavoro di Benigni "La vita è Bella"



lunedì 25 agosto 2014

Recensione di Avevano spento anche la luna

Lina è un'adolescente di appena quindici anni quando scopre che il mondo non è come se lo era
immaginato,  che basta una notte per cambiare il corso di tutta un' esistenza.
 Quando arrivano quegli uomini in divisa ed armati e la costringono ad abbandonare tutto; la sua terra, la sua casa, i suoi amici, i suoi sogni da ragazzina.
E a ricordarle chi è, chi era, le rimangono soltanto una camicia da notte, qualche disegno e la sua innocenza.
È il 14 giugno del 1941 quando la polizia sovietica, sotto il regime dittatoriale di Stalin, irrompe con violenza in casa sua, in Lituania.
Lina, figlia di un colto rettore di università, è sulla lista nera, insieme alle famiglie di molti altri scrittori, professori, dottori.
Sono colpevoli di un solo reato, quello di esistere.
Quello di essere uomini, donne e bambini contrari ad un regime despota e violento.
Verrà deportata.
Insieme alla madre e al fratellino viene ammassata con centinaia di persone su un treno e inizia un viaggio senza ritorno tra le steppe russe.
Settimane di fame e di sete, di stenti, di carenza igenica....persone di ogni età ammassate in un vagone dove la dignità viene messa in ginocchio.
Fino all'arrivo in Siberia, in un campo di lavoro dove tutto è grigio,triste e disperatamente inospitale , dove regna il buio, dove il freddo uccide, sussurrando insieme ad un vento di morte e di distruzione.
Lina e la sua famiglia non ha più notizie del padre. Quell'uomo emancipato, intelligente e coraggioso che le ha insegnato i valori del rispetto e della libertà.
 Ma c'è qualcosa che non nessuna prigionia può togliere a Lina; la sua dignità, la sua speranza e il suo coraggio.
Nel  poco tempo che le rimane libero dai campi di lavoro,  Lina disegna. Documenta tutto attraverso le immagini che i suoi occhi vedono .
La sua ambizione era quella di entrare in un'accademia d'arte ...dotata di talento e ambizione, Lina sognava di diventare una grande artista.
Deve riuscire a far giungere i disegni al campo di prigionia del padre.
E l'unico modo, se c'è, per salvarsi. L'unico modo per riunire la sua famiglia.
L'unico modo per urlare al mondo e a se stessa che lei non si arrende.
Che ha voglia di continuare a Vivere.
Questo romanzo è una grande opera di  forza narrativa, una storia dolorosa raccontata con semplicità disarmante, la sofferenza di un popolo che chiede di ricordare. Avevano spento anche la luna è un urlo silenzioso che fa vibrare le coscienze assopite e omertose.

 Ruta Sepetys ci racconta il traumatico sofferto e doloroso viaggio verso le oscure e fredde terre siberiane compiuto da uomini, donne e bambini colpevoli solo della loro umanità, della loro cultura e del loro coraggio.
Un pugno allo stomaco e nello stesso tempo una carezza al cuore...... Bellissimo.
Da consigliare assolutamente.

Nessun commento:

Posta un commento