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giovedì 27 settembre 2012

La chiusura della Centrale del latte

Stasera ho aperto la mia personale posta elettronica e ho letto una mail del mio amico Emanuele che mi invitava a visionare questa bellissima  lettera , scritta da un ex dipendente della Centale del latte di  Genova.
Il mio amico mi chiedeva di pubblicarla anche sul mio blog .
Rileggendola mi sono commossa e soprattutto mi sono immedesimata .
Ormai , a causa della crisi economica,  non è più una novità vedere chiudere aziende importanti, aziende che hanno fatto la storia dell'economia del nostro paese .
Aziende,che hanno rappresentato ,per anni,  una sorta di garanzia, qualità e serietà professionale e che , alla fine di un estenuante lavoro, sapevano distribuire sul mercato prodotti notevolmente validi. E poi ragazzi ...qua si tratta della Centrale del latte.
Scusate  se prima di pubblicare la lettera del Signor  Semovigo, vado a spolverare il cassetto dei ricordi....Tornando indietro  con la memoria , la mia mente  vola a quegli anni dove le scuole venivano invitate  dalla centrale  del latte a far visita alla fabbrica.
Un giorno indimenticabile nel nostro personale bagaglio dei ricordi.
Ricordo lo stupore nel vedere muovere tutti quei macchinari , ricordo la gioia al momento della  distribuzione della tazza di latte con i biscotti, ricordo l'ammirazione verso tutti quei signori che lavoravano duramente e grazie ai quali  , noi consumatori finali , potevamo usufruire  di  quella magica e squisita bevanda bianca.
Quella stessa bevanda che è stata il primo alimento che abbiamo consumato....il cibo che ci ha consentito di nutrirci, di crescere, di vivere. Ed ora? Beh ora è tutto finito....e la storica Centrale chiude i battenti, lasciando a casa oltre 70 dipendenti.....andando a distruggere ed annientare altrettante famiglie.
Fa male pubblicare questo post e fa male avere la cosapevolezza che neanche le grandi trattative, le proteste, gli scioperi possono servire a cambiare le cose....perchè , alla fine , c'è qualcun altro che decide per noi, qualcun altro che  sentenzia il nostro futuro, che stabilisce le regole della nostra dignità ,della serenità dei nostri bambini. Pubblico ora la lettera del Signor Stefano Semovigo esattamente come è stata pubblicata sul sito di Primocanale .
Una lettera commovente ed intensa .....Non ho altro da aggiungere su questa vicenda .....Solo un abbraccio ed un saluto solidale  a tutti questi grandi lavoratori.
Coraggio ragazzi..... e buona fortuna ...
E GRAZIE per tutto ciò che avete fatto per noi. Grazie infinite 
                                                      Gina Margiotta






  - Così è finita. Sono entrato in centrale nel 1994, frequentavo l'università di biologia, suonavo la batteria e uscivo già con la mia attuale, meravigliosa, moglie.
Fatto il colloquio finale mi immaginavo quante porcherie si potevano fare in un'azienda alimentare, ero preparato a dover sopportare chissà quali schifezze.
Poi dentro l'azienda ho trovato un gruppo di chimici tutti ex gastaldini, come me, tutti coetanei e una condotta lavorativa che da lì a poco sarebbe diventata un'impeccabile macchina che associava sapientemente la qualità alla quantità.
Certo gli impianti allora erano vetusti, ma la nostra giovinezza ci imponeva una condotta morale che, unita alle altissime linee qualitative imposte dalla Parmalat, fecero diventare, unitamente a un gran lavoro della nostra direzione commerciale, il nostro prodotto leader del mercato ligure.
Nel reparto laboratoriopastorizzazione eravamo tutti amici (e lo siamo tutt'ora), certo, a quell'età fare le notti, le domeniche, Natale, Capodanno dentro a lavorare non era proprio il massimo, ma facevamo un bel lavoro.
Un lavoro di responsabilità ma che sapeva, proprio per questo, farti sentire importante. quando uscivamo e vedevamo il latte Oro nelle latterie e nei bar, ci sentivamo orgogliosi: "Guarda quello l'ho fatto io stanotte!"
Poi, piano piano, alcuni di noi hanno lasciato la centrale per andare a lavorare altrove. Tra questi il primo mitico pastorizzatore, Mirko Armano, un drago con l'impianto, capace di gestire tutta la linea senza problemi.
A lui, insieme al mio maestro Davide Puppo, devo la passione per il lavoro impiantistico. Poi, anni dopo se ne andò anche il mio caro amico Luca Torre, lui era il mio compagno d'avventura, entrambi invalidi, siamo diventati la spina dorsale della pastorizzazione.
Domenico Meloni era il boss del laboratorio, per lui ho coniato la frase: "Ti voglio bene ma ti odio" per la sua peculiarità di essere "amico fuori dalla sbarra".
Al mitico, unico, grande amico Alessandro Traverso devo parte dell'uomo che sono poi diventato. Infine, Paolo alloisio, Roberto Albanese e Gianluca Bertoli: tutti noi eravamo il reparto laboratoriopastorizzazione. Siamo stati le persone che per anni hanno condotto l'impianto e controllato il latte che usciva dallo stabilimento di Fegino.
Siamo stati grandi e la vostra fiducia era ben riposta. Siamo tutti genovesi, come voi, ed eravamo e siamo ancora dei bravi ragazzi, consapevoli che il nostro prodotto sarebbe servito principalmente a bambini e ad anziani.

E' finita, ora andremo in cassa, speriamo di trovare lavoro altrove e magari velocemente. Nel frattempo ho avuto due bimbi e mantenerli è la primaria responsabilità. E' finita ma è stato bello e posso dire, un onore fare il latte per tutti voi.

Autore: Stefano Semovigo (dal sito Ufficiale di Primocanale ,emittente televisiva della città di Genova)


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