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venerdì 3 febbraio 2012

Recensione del Romanzo Io Uccido

                        

Nonostante io non sia una grande amante del genere thriller , devo ammettere che la prima opera letteraria di Giorgio Faletti mi ha completamente convinta e conquistata.
Un giallo che lascia il lettore senza fiato , strutturato con ottima capacità descrittiva e con una tagliente e sempre viva lucidità emozionale.
Faletti ci sorprende con un talento degno dei più grandi scrittori americani.
Oserei quasi definirlo come il “nostro” Stephen King .
Capace di rapire l’attenzione con descrizioni sempre molto dettagliate , quasi al limite del perfezionismo , Io uccido regala momenti carichi di accattivante tensione.
Nel romanzo, l’autore non tralascia mai gli aspetti caratteriali –psicologici che appartengono e rappresentano i personaggi  presenti nella trama.
Ciò nonostante è quasi impossibile intuire o indovinare il pericoloso e spietato assassino , che si insidia all’interno della storia .
Un dj di Radio Monte Carlo riceve , durante il suo programma notturno, un agghiacciante  telefonata. L’anonimo radioascoltatore dichiara, in diretta, di essere uno spietato e pericoloso assassino.
La vicenda viene sottovalutata ed archiviata come una burla di pessimo gusto.
Accade , però, che il giorno seguente alla telefonata , un pilota e la sua compagna vengano trovati barbaramente uccisi e mutilati .
Da questo momento in poi, ha inizio una serie di feroci e crudeli omicidi, preceduti sempre da una chiamata all’emittente radiofonica.
Ed ogni telefonata comincia sempre con descrizioni precise su dettagli ed indizi riguardanti le prossime vittime. E ad omicidio concluso, una scritta tracciata con il sangue in cui l’omicida lascia la sua personale firma “ Io uccido”.
La cosa più preoccupante ed inusuale è che a Monte Carlo  non è mai esistita la figura di un serial killer . Degna di attenzione è la appena accennata storia d’amore dell’agente del FBI ed alcune tematiche importanti e attuali come il rapporto genitori-figli, il suicidio, lo stupro e il disagio psicologico. Da evidenziare nel romanzo è poi il personaggio di Pierrot , un ragazzo di vent’anni con un evidente ritardo mentale. Pierrot è dotato di una personalità molto semplice e di una innata e coinvolgente simpatia. Con un finale sorprendente , al limite dell’incredibile , Io uccido invade le pagine , regalando al lettore il cosiddetto “colpo di scena” .
Un romanzo con un epilogo geniale , che vi attirerà per la sua crudeltà , ma lasciandovi quasi una sensazione di “giustificazione” nei confronti del colpevole.
Senza ombra di dubbio ….un grande giallo….
Da leggere…. Tra un brivido e l’altro   Gina Margiotta

Citazione:
“Anche in questo siamo uguali. L’unica cosa che ci fa differenti è che tu, quando hai finito di parlare con loro, hai la possibilità di sentirti stanco. Puoi andare a casa e spegnere la tua mente e ogni sua malattia. Io no. Io di notte non posso dormire, perché il mio male non riposa mai.”
“E allora tu che cosa fai, di notte, per curare il tuo male?”
“Io uccido…”

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