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domenica 25 dicembre 2011

Recensione del film Joyeux Noel di Gina Margiotta


Da grande amante del cinema , pensavo di aver visto tutti i film più commoventi sul tema del Natale.
Dopo oggi pomeriggio mi sono dovuta ricredere e rivalutare completamente le mie vecchie convinzioni. Ho iniziato a vedere il film , dopo un sostanzioso e lauto pranzo natalizio…un po’ appesantita dal cibo , mi sono coricata sul letto e ho iniziato a guardarlo, ma ammetto ,con estrema sincerità, che non avrei scommesso un centesimo sulla sua validità.
E , come tutte le cose belle e inaspettate , Joyeux Noel mi ha completamente conquistata.
Di una bellezza intensa e profonda, la pellicola del regista  Christian Carion narra una storia , ispirata ad un fatto realmente accaduto. Se non mi fossi informata su Internet avrei pensato ad una bufala….ma è tutto vero e questo rende il film ancora più interessante.
Sul fronte della Prima Guerra Mondiale nella notte di Natale del 1914 , i soldati accampati dietro le trincee francesi, scozzesi e tedesche , improvvisamente, decidono di sospendere il conflitto per il periodo di festività natalizia . Avviene così che un avvenimento storico si trasformi in una delle più belle e umane favole di Natale.
Mi viene lecito sostenere che se fosse stata inventata , questa storia non avrebbe potuto essere più incantevole La realtà della notte più importante dell’anno nel mezzo di uno dei più grandi e violenti conflitti della storia dell’umanità, supera ogni tipo di fantasia , influenzando le coscienze di uomini con  la forza di un sentimento che le armi non conoscono.
Joyeux Noel  racconta la storia di due cantanti lirici , (una donna e un uomo) che si recano sul fronte germanico la notte della Vigilia di Natale, con l’intento di alleviare con la loro arte e la loro musica, la nostalgia e la tristezza dei soldati tedeschi.. Ma dopo le prime note di Silent Night , il nemico scozzese , dalla trincea opposta, distante pochi metri, depone i fucili e risponde accompagnando la canzone con il suono delle cornamuse. Basta questa breve unione , perché i soldati escano dalle loro rispettive trincee per unirsi nel punto che , fino ad allora, era terra di sangue e morte.
Di seguito anche il reggimento francese si unisce per la tregua.
Viene cosi condivisa una notte di temporanea pace , tra scambio di sigarette, vino, cioccolata, foto, abbracci , sorrisi, ricordi , emozioni . Addirittura il prete scozzese celebra la Santa Messa e all’Ave Maria , interpretata dalla cantante, i soldati cedono all’emozione e alle lacrime .
Avviene cosi che un istante condiviso cancella ogni trincea, ogni arma, ogni ideologia guerrafondaia  e quel piccolo pezzo di terra di nessuno, diventa , sorprendentemente, la terra di tutti.
La pace continua anche nel giorno di Natale, con i soldati di tutti gli schieramenti che riescono persino ad organizzare tra loro i funerali dei soldati caduti e una partita di calcio. Ma da quel momento in poi, la vita di quegli uomini non sarà più la stessa.
Nessuno sarà più in grado di tornare indietro, di dare di nuovo sfogo alle armi, di credere negli ideali militari. Tutti rimarranno influenzati da questo avvenimento, tutti capiranno l’inutilità della guerra, l’importanza della vita, l’esistenza e il valore dell’amicizia che supera le differenze .e tutti comprenderanno  il valore di sentirsi più uomini  che soldati.
Un film delicato, intenso , genuino.Mi chiedo come in Italia, sia potuto passare cosi in sordina , ma si sa la maggior parte della gente preferisce dedicarsi ai cinepanettoni, piuttosto di attivare il cervello.
Joyeux Noel ha il meraviglioso pregio di non terminare con i titoli di coda….è uno di quei film che ti rimane dentro per lungo tempo, che scava nelle nostre coscienze, che si insidia nel nostro cuore e lo rende più puro e vero.  Che bel regalo di Natale che ho fatto a me stessa.
                                           

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