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domenica 9 ottobre 2011

Recensione del film Le donne del sesto piano di Gina Margiotta 


Devo ammettere che , ogni tanto, fa proprio piacere assaporare una commedia francese come Le donne del sesto piano.
La pellicola del regista Philippe Le Guay . è ambientato nella Parigi , inizio anni ’60, in un condominio  elegante ed aristocratico.
Fra i salotti della buona borghesia francese  è di “moda” assumere come governanti delle donne provenienti dalla vicina Spagna, paese martoriato dalla dittatura franchista.
Le donne spagnole , infatti, sono assai più dedite alla cura della casa e svolgono meglio le loro mansioni domestiche, non protestando mai con i propri datori di lavoro.
In tale contesto si delinea la trama di Le donne del sesto piano, che affronta con delicatezza ed ironia , tematiche complesse come le violenze inflitte dal regime di Franco, lo snobbismo  e le differenze  sociali e culturali.  Accade così che le vere protagoniste del film , siano proprio queste splendide donne spagnole ; dotate di grande vitalità e di una semplicità pura e genuina, a dispetto del loro passato povero e sofferto. In contrapposizione poi, vi è l’atteggiamento delle loro “padrone”  francesi, donne decisamente più colte ed eleganti, ma che conducono  la loro quotidianità dedicandosi ad attività assai più frivole e superficiali , ma soprattutto vivendo la loro realtà  con atteggiamenti   algidi e controllati nei confronti della vita stessa.
Il protagonista maschile , Jean Louis,   comincia lentamente ad accorgersi di questa realtà che lo circonda e ad apprezzare la solarità delle domestiche che abitano al sesto piano del suo stesso condominio.
In particolare poi, l’uomo  comincia a guardare con occhi diversi la sua governante Maria, dolce e giovane donna , arrivata da poco a Parigi , sotto suggerimento della vecchia zia  Concepcion, già da diversi anni stabilita in Francia.
La commedia però, assume a tratti,  anche sfumature  che invitano ad una riflessione più profonda.
Nonostante l’atmosfera di ilarità che caratterizza lo stile della commedia, più volte lo spettatore si trova a riflettere che la Parigi degli anni ’60  puo’ facilmente ricordare la realtà  dei nostri giorni, dove  donne immigrate  dai paesi poveri, prestano servizio presso le case della società privilegiata e benestante. Bravi tutti gli interpreti , a cominciare  dal protagonista principale Fabrice Luchini.
Ma i veri gioielli di questa pellicola sono esclusivamente le attrici femminili.
Convincente la prova di Natalia Verbeke nel ruolo della bella Maria, della starordianria prestazione della sempre intensa  Carmen Maura nella parte della zia Cocepcion.
Un film che vi farà trascorrere il tempo , lasciandovi messaggi di riconciliazione con la vita…..una vita che andrebbe vissuta sempre con atteggiamenti di solidarietà verso gli altri e/o più semplicemente un auspicio a vivere ogni nostro singolo istante con  genuinità, passione, semplicità ….. sempre con il sorriso sulle labbra.  

Citazione del film.....il protagonista ai propri filgli  : Sono donne straordinarie, donne che vi auguro ,con tutto il cuore ,di poter incontrare ed amare

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