Oggi ricorre il 21esimo anniversario della morte di Rosanna Benzi, la donna che visse per quasi trent’anni nel polmone d’acciaio.
E mi sembra veramente il minimo dedicare a questa grande persona un articolo sul mio blog.
Sono gli esempi di figure umane come lei che continuano ad ispirarmi, che mi riempiono il cuore di gioia, gratitudine , orgoglio.
Nella primavera del 1962 , non ancora quattordicenne, Rosanna Benzi fu colpita da una grave forma di poliomielite . La patologia le causò una tetraplegia e una seria insufficienza respiratoria.
La sua famiglia, originaria del basso Piemonte, fu costretta a trasferire la ragazzina a Genova , presso la struttura ospedaliera di San Martino , in quanto più qualificata e adatta a prendersi cura della malattia. La donna rimase ricoverata presso l’istituto ospedaliero per il resto della sua vita.
A lei devo molto , a cominciare da una grande forma di ammirazione e stima.
Per me , in particolare, un grande esempio di coraggio e dignità.
Da adolescente ho lottato contro una grave forma di scoliosi , che mi costrinse a svariati ricoveri, esami, visite di controllo. Per non parlare di anni e anni di uso di un busto ortopedico e una conseguente e alquanto difficile operazione chirurgica .
Per mia fortuna , la situazione è sicuramente migliorata ed ora posso affermare di condurre una vita autosufficiente e tranquilla , anche se con alcune limitazioni che, per fortuna, condizionano in minima parte la mia vita quotidiana.
Ma quando si è giovani , una patologia può condizionare seriamente l’equilibrio psicologico di chi affronta il calvario della totale mancanza di salute.
E se ho superato tante difficoltà , tanti ostacoli lo devo soprattutto alla mia straordinaria famiglia , alla mia forza interiore…ma lo devo anche a Rosanna e alla sua grande testimonianza di vita.
Rosanna era una donna allegra, vivace, ironica, intelligentissima .
Una donna simbolo per tutte le persone che hanno dovuto lottare contro le avversità della vita, una donna che ha combattuto con perseveranza e dignità contro l’emarginazione delle persone più vulnerabili . Nel 1976 , Rosanna fondò una rivista che chiamò Gli altri , una testata giornalistica che si prese cura di parlare e di occuparsi di tutte quelle realtà a volte troppo discriminate, accantonate, dimenticate.
Durante uno dei miei tanti ricoveri, una mia carissima zia mi regalò il libro scritto dalla stessa Benzi . Il libro intitolato Il vizio di vivere , ebbe un notevole successo editoriale e il regista Dino Risi decise di dirigere un film tratto dallo stesso romanzo ed interpretato dall’attrice Carol Alt.
Il vizio di vivere è un piccolo gioiello di semplice e pura letteratura, dove si raccontano vent’anni nel polmone d’acciaio , senza mai cadere nello stereotipo del pietismo a tutti i costi, del dolore patetico e strumentalizzato . E poi negli anni a seguire ; l’esempio di questa donna mi spronò ad iscrivermi presso Progetto 80 , un associazione di volontariato della mia città (Genova neanche farlo apposta) che si occupa delle problematiche , ma anche del tempo libero dei disabili.
Che dire di più? Devo tanto a Rosanna e , attraverso questo articolo, ho voluto cogliere l ‘ opportunità di ringraziarla simbolicamente .
Credo che il più grande dono che una persona possa lasciare su questa terra, sia la grande capacità di essere riusciti a trasmettere dei valori importanti, degli ideali che verranno portati avanti attraverso altre vite, altre testimonianze, altre realtà.
Ed è allora che la vita si esprime in tutta la sua importanza, in tutto il suo splendore, in tutto il suo miracolo. Grazie Rosanna ….Grazie per tutto questo . Gina Margiotta
é bello sapere che qualcun altro come me ha combattuto la stessa battaglia che sto portando avanti da un anno e mezzo... :)
RispondiEliminaCiao Chiaretta ...di quale battaglia parli? Mi farebbe piacere conoscere la tua storia. Ti abbraccio. Gina
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