“ La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita”.
Chi di voi ricorda questa frase bizzarra , ma altrettanto saggia?
Beh vi rispolvererò la memoria.
Il protagonista era Tom Hanks , nella magistrale interpretazione del film Forrest Gump del regista Robert Zemeckis . Riconosco di essere stata un po’ prolissa, ma questa pseudo prefazione era doverosa per introdurre l’argomento di cui vi vorrei parlare : il cinema e il mondo dell’ handicap .
Negli ultimi anni molti film , hanno concesso spazio a questa tematica cosi importante a livello sociale.
A mio avviso era necessario parlare finalmente senza pregiudizi e senza il solito buonismo a tutti i costi , del mondo della disabilità sia fisica che psichica.
A mio avviso era necessario parlare finalmente senza pregiudizi e senza il solito buonismo a tutti i costi , del mondo della disabilità sia fisica che psichica.
Vivo una profonda passione per il cinema e ammetto, con un po’ di presunzione, di essere preparata in materia. Consentitemi , perciò, di sfoderare un po’ della mia sapienza.
Uno dei primi film a palare di handicap è stato Luci della città regia di Charlie Chaplin (Charlot) da lui stesso interpretato. La storia narra di un vagabondo che si innamora di una fioraia cieca ; la delicatezza e l’intelligenza dell’opera è , a dir poco, incantevole , considerando che il film risale all’inizio degli anni ‘ 30 ; epoca in cui alcuni argomenti erano considerati tabù.
Poi, per anni, nulla o quasi . Bisogna aspettare l’inizio degli anni ‘ 60 per vedere sul grande schermo il capolavoro di Arthur Penn Anna dei miracoli .
La protagonista , interpretata dalla splendida Anne Bancroft , è un insegnante caparbia, a tratti , un po’ dura , che insegna ad una ragazzina sordo-cieco-muta , a uscire dal suo guscio di solitudine ed aggressività , ed a introdurla in un mondo di indipendenza e comunicazione verso gli altri.
Giudizio : MERVIGLIOSO.Ma questi sono solo due dei tanti film che mi vengono in mente.
Come possiamo , poi, dimenticare Rain man, L’ottavo giorno, Il mio piede sinistro, Figli di un Dio minore? Potrei menzionarvene altri , ma non è mia intenzione fare una lista.
Ciò che questi film hanno voluto esprimere , è l’importanza di comunicare , di condividere un disagio e perché no, le emozioni in generale.
Non esistono ostacoli che l’essere umano non possa superare.
Tutto dipende dall’atteggiamento , dal condizionamento che le figure cosiddette “ diverse” , subiscono ogni giorno a causa dell’indifferenza e dell’ignoranza umana.
E se un film ci sprona a riflettere sui nostri limiti , il risultato non potrà che essere positivo.
Per tornare a Forrest Gump , un ‘altra frase geniale era : “ Stupido è chi lo stupido fa “
Riflettiamoci ! E andiamo al cinema , pronti a ricevere un dono che potrebbe arricchirci ; se siamo disposti ad aprire la mente e a predisporre al meglio il cuore .
Adesso mi congedo ; consigliandovi , se possibile, di vedere o rivedere alcuni di questi capolavori della storia del cinema. E scoprirete quanta emozione, energia, gioia e incanto possano dimorare nelle creature che , a volte, fingiamo di ignorare o preferiamo non scoprire.
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