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venerdì 2 marzo 2012

Recensione del film Non ci resta che piangere


Non ci resta che piangere è uno di quei film che non ti stancheresti mai di vedere e rivedere.
Una di quelle commedie che non può non essere nominata come una delle migliori della storia del cinema nostrano. Una pellicola che più la guardi e più ti rendi conto delle infinite chiavi di lettura .
Ogni singola scena , ogni piccolo gesto, battuta, metafora,sguardo, citazione , doppio senso permette di far trasudare comicità da tutti i pori. E quello che è più geniale è che la comicità che traspare , cela anche un fondo di velata e dolce malinconia.
Un tipo di ironia semplice e mai volgare . E la straordinarietà di questa pellicola è da attribuire maggiormente alla grandiosa capacità interpretativa di due mostri sacri come Roberto Benigni e Massimo Troisi, anche se la sensazione trasmessa allo spettatore è quella di una totale naturalezza , come se , in realtà, i due attori non recitassero ….come se davanti ai nostri occhi increduli si presentassero due personaggi  privi di ogni contaminazione da copione.
Sarebbe stato bello sapere se i due avrebbero ancora recitato insieme… se Massimo non se ne fosse andato così presto . La storia narra di due amici : il bidello Mario (Troisi) e l’insegnante Saverio (Benigni) che viaggiando in automobile nella campagna Toscana , improvvisamente  si perdono e , nonostante , mille tentativi di cambiare strada , si ritrovano inspiegabilmente catapultati nell’anno 1492 . All’inizio sembrano increduli e spaventati, ma lentamente si adatteranno alla realtà che li circonda . Anzi prenderanno questa avventura come un’occasione per cambiare le sorti e il futuro dell’umanità, cercando di impedire a Colombo di partire  , evitandogli dunque di scoprire l’ America ( che a loro avviso è stato l’avvenimento che ha sconvolto la storia dell’essere umano).
Ovviamente i due non riusciranno nell’impresa. Ma la scena finale li vedrà protagonisti con un personaggio storico di estremo spessore culturale e artistico :Leonardo Da Vinci ,al quale consiglieranno invenzioni e suggerimenti , come ad esempio la creazione del treno  e del termometro. Scena storica ….Oppure la famosissima sequenza del "Passaggio del carro" con annesso pagamento di un fiorino ( credetemi : ogni volta che la guardo muoio dal ridere ) O  Come del resto la scena della lettera al Savonarola , che ricorderà agli appassionati  cinefili  ….la famosa gag comica di Totò e Peppino (nel film Totò e la malafemmina).
Con una sostanziale differenza … Nessuno dei due protagonisti di Non ci resta che piangere fa da spalla all’altro. Entrambi geniali e poliedrici , nonostante le differenze caratteriali , Troisi e Benigni riusciranno a creare la coppia ideale …nessuno prevaricherà o dominerà sull’altro…una magia…una perfetta fusione di spiriti e menti eccelse….che sanno essere grandi a livello individuale, ma risultano immensi nell’ intesa della collaborazione.
Diretto e sceneggiato dagli stessi attori, Non ci resta che piangere non è il primo film che tratta l’argomento del “viaggio nel tempo”, ma a differenza di altre opere riesce a differenziarsi grazie ad uno stile unico e particolare …che è tipico solo di alcuni “eletti”….la risata nella malinconia….di due artisti che hanno reso “immortale” un opera a mio avviso sublime.   Gina Margiotta

                                                          

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