Un blog che parla di me...delle mie passioni , delle mie emozioni.
Un blog per combattere l'ipocrisia, l'odio, la violenza.
Un blog che parla d'AMORE

Blog ispirato dal capolavoro di Benigni "La vita è Bella"



mercoledì 21 marzo 2012

Down, irresistibile normalità di Franco Bomprezzi


Ci aveva pensato tanto tempo fa Andrea Mantegna, a Mantova, a rendere protagonista e addirittura degno della rappresentazione della Natività un bambino speciale, con gli evidenti segni della sindrome di Down, come è stato dimostrato da studiosi inglesi. Una tela su commissione, dei potenti Gonzaga, ma anche un modo per sdoganare con 500 anni di anticipo l’immagine irresistibile di normalità che viene dai bambini e dai ragazzi con sindrome di Down.
Oggi è la giornata mondiale, ne parlano ampiamente Ester Palma a pagina 29 del Corriere della Sera di oggi, Maria Giovanna Faiella nel bel pezzo del canale “disabilità” di corriere.it. Una giornata speciale, caratterizzata in Italia anche dalla intelligente iniziativa degli spot modificati, rispetto alla versione originale, da grandi marche di prodotti di largo consumo. Un esperimento che dura un giorno, intrigante e divertente, il cui risultato migliore sarà che molti non si accorgeranno neppure del delicato cambiamento di scena operato, con la sostituzione, per qualche secondo, di alcuni protagonisti degli spot con attori che hanno la sindrome di Down.
Si potrebbe eccepire che sono stati scelti con tanta cura, belli e armoniosi, vincenti e realizzati, capaci di recitare e di muoversi con assoluta naturalezza. Non tutte le persone con sindrome di Down, ovviamente, sono così. Come tutte le patologie di origine genetica assume infatti connotazioni differenti, e provoca mutazioni maggiori o minori. Nessuna persona infatti è uguale all’altra, e questo vale sempre, con o senza disabilità.
Ma una cosa è certa, oggi i ragazzi e le ragazze con sindrome di Down stanno diventando protagonisti in prima persona, mentre fino a pochi anni fa erano solo i genitori a rappresentarne i diritti e i bisogni. E’ un salto epocale, che va salutato con grande emozione e affetto. Quanto lontani sono – o sembrano – i tempi dei “mongoloidi”, che resistono solo nelle battute volgari dei partecipanti ai reality show e forse nelle conversazioni sgangherate dei tribali nostrani.
Oggi i giovani e gli adulti con sindrome di Down rappresentano per la disabilità mentale l’avanguardia dell’emancipazione e della pari dignità, esattamente come, qualche decennio fa, avvenne per gli atleti paraplegici, belli e forti, nel campo della disabilità motoria. Sono rivoluzioni lente, che procedono per avanzamenti e brusche frenate.
Ma oggi c’è un elemento nuovo in più: la Rete. Sono migliaia ogni giorno i contatti fra genitori, famiglie, operatori, associazioni piccole e grandi, che si scambiano esperienze, iniziative, messaggi di conforto e di forza, di coraggio e di gioia. C’è quasi orgoglio nel rappresentare, senza veli e senza ipocrisie, la disabilità dei propri figli, ritenuti capaci di illuminare le vite, di dare un senso migliore e più denso all’esistenza. Il rischio è quello di una visione edulcorata della disabilità mentale, e infatti occorre – a mio giudizio – un punto di equilibrio, anche nella narrazione sociale.
Ma intanto salutiamo con gioia questa giornata piena di colori, di sorrisi, di allegria. Auguri, amici Down. Di cuore.  (dal Corriere della Sera)

Nessun commento:

Posta un commento