Recensione del film  Little Miss Sunshine

 Oggi voglio recensire un film che la maggior parte della gente definirebbe folle .

Un film  con una sceneggiatura tanto originale quanto “fuori controllo”.

Io , pensavo alla solita commedia americana che ti fa passare due ore in leggerezza e allegria.

 Ma questa pellicola è molto di più . E’ la genialità che si insidia nella storia di un gruppo di parenti apparentemente normali , ma che in realtà  sono completamente strampalati .

Una mamma affettuosa e impegnata cerca , con grande fatica, di tenere unita una famiglia molto particolare ; lo zio è un professore quarantenne, omosessuale dichiarato  e depresso, appena scampato da un tentativo di suicidio, il padre è un uomo molto disciplinato , che vive con l’ossessione del fallimento e del giudizio della gente , il nonno è un vecchietto irriverente, con il vizio delle droghe e delle riviste porno , il fratello è un adolescente difficile, che non parla ormai da mesi e che comunica con il mondo attraverso i gesti e pensieri scritti in un taccuino .

Ed infine lei ; Olive ,una deliziosa bambina che desidera intensamente partecipare ad un concorso di bellezza per bambine che si svolge in California.

Accade cosi che la bambina viene selezionata e contatta per tale evento e seppure devastato dai problemi personali, il gruppo decide di partire , con un fatiscente e scassato furgoncino giallo , per consentire alla piccola di realizzare il suo grande sogno.  Durante il viaggio ne accade di ogni colore , una serie di avventure/disavventure che coinvolgono ogni personaggio , in un altalena di situazioni che  oscillano tra il grottesco  e il drammatico.

Ma durante questa esperienza , la famiglia avrà modo di riscattarsi, di confrontarsi , portando in superficie incomprensioni mai affrontate . Un opera geniale, che tende a “beffeggiare” l’ America stereotipata , quella tutta lustrini, successo ed ipocrisia ….un opera che parla anche dell’altra faccia della medaglia…di una realtà fatta anche di gente comune, gente che porta sulle spalle l’etichetta  del “perdente”….ma che riesce alla fine ad andare avanti per la propria strada, accettando anche tutte quelle sfide che il mondo superficiale e finto ci pone davanti .

Per poi accorgersi che forse è meglio essere  deboli e veri , piuttosto che presuntuosi e falsi.

Un film irriverente , che tira fuori lezioni di vita , cariche di matura profondità, con uno spirito ironico e pungente , che darà quel tocco in più ad un finale veramente soddisfacente . Gina Margiotta