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venerdì 17 agosto 2012

Chi si piglia si somiglia


Mi sono sempre domandata se il detto “Gli opposti si attraggono “  fosse in realtà un concetto reale e veritiero.  E sono sempre stata scettica nel sostenere tale tesi.

Nella  storia della letteratura  il grande scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe  scrisse anche il romanzo Le affinità elettive , una storia di due coppie di amici che cominciano a dubitare dei loro rispettivi rapporti, proprio perché si accorgono di avere più cose in comune con il compagno/a dell’amico/a  che con il proprio/a partner. Allora dove sta la verità?

D’altro canto esiste anche il detto “ chi si piglia si somiglia”  . Ecco forse tale teoria mi è più congeniale . Se veramente la nostra vita viene sconvolta dall’incontro con qualcuno completamente diverso da noi, dobbiamo anche aspettarci che tale “incanto” abbia un tempo limitato.

Forse ciò che ci attrae nei nostri opposti è quello che non conosciamo , quello che ci risulta  estremamente intrigante  e misterioso….e questo rende tutto piuttosto accattivante e di conseguenza è facile che l’attrazione possa scattare. Ma si sa anche che l’attrazione è solo  un periodo provvisorio della nostra esistenza e anche le passioni più travolgenti,con il tempo,  sono destinate a terminare  per lasciare spazio ad un altro tipo di sentimento.  E qui casca l’asino.

Una volta terminata la passione fisica , il rapporto potrà continuare a durare o  sarà la fine di una bella avventura? Un recente e accurato studio scientifico avrebbe appurato che più cose hai in comune con il tuo partner e più lunga  sarà la tua relazione. Se sei simile a lui/lei, hai più chance di non fallire il rapporto.

 Questa idea smentisce la vecchia teoria secondo la quale gli opposti si attraggono  e sembrerebbe  confermata dai test su 2000 persone , eseguiti dallo psicologo britannico Glenn Wilson.

E' stato lo stesso Dottor Wilson a esporre la stessa opinione  durante il seminario "La scelta del partner e il successo di una relazione" che si è tenuto a maggio dello scorso anno all'Università La Sapienza di Roma.
Lo studioso ha elaborato il concetto di QC (Quoziente di Compatibilità), tutto basato sulle similitudini tra i due partner , che permette di determinare le possibilità di una coppia a rimanere unita e in armonia.

 Più alto è il risultato del QC e più il futuro insieme si prospetta  duraturo e solido.

Nei suoi test Wilson tiene conto di molte caratteristiche, dai valori comuni, alle aspirazioni e progetti condivisi,  al comportamento, alla mentalità simile,  alle preferenze musicali, gli hobby , gli interessi culturali o sportivi,  allo stile di vita, al pensiero politico, fino alla personalità e naturalmente al dialogo.
Venticinque elementi in tutto, grazie ai quali si può calcolare il QC. 

Il risultato è stato  che le coppie destinate a durare nel tempo , sono in realtà quelle più similari tra loro. Io non so quale sia la verità . Credo che ogni  coppia sia una realtà unica e non classificabile .

Per mia esperienza personale , credo che sia importante trovare qualcuno che ci stimoli sempre a migliorare, che riesca a contribuire  a tirare fuori il meglio di noi stessi,  qualcuno che abbia sempre in mente l’importanza del confronto e del rispetto.

E sempre per mia esperienza personale credo sia fondamentale creare con il proprio partner
un ‘ intesa in grado di superare qualsiasi tipo di ostacolo , qualsiasi tipo di limite.

E mi piace pensare che siano la complicità e la sintonia  a determinare la riuscita di un rapporto….  
Perché come sostiene una famosissima citazione “ Amare non significa guardarsi  negli occhi, ma guardare insieme nella stessa direzione”.              
                                                               Gina Margiotta

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