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giovedì 15 marzo 2012

Recensione del romanzo Venuto al mondo di Margaret Mazzantini

Se da tempo cercate un romanzo che riesca a  coinvolgere qualsiasi tipo di emozione , allora amici  questo è il libro giusto.
Regalatomi da un caro amico un paio d’anni fa , Venuto al mondo è una drammatica e struggente testimonianza di amore per la vita e per tutti i tipi di sentimenti che rendono meraviglioso il percorso dell’esistenza degli essere umani. 
Dentro alla trama troverete di tutto ; l’amore, la tenerezza, l’amicizia, la paura, la guerra, il rimpianto, la malinconia.  Nel romanzo si racconta la storia di Gemma che lascia tutto e parte, insieme a Pietro, il figlio adolescente di sedici anni, per Sarajevo.
Ad attenderla all’aeroporto c’è Gojko, poeta bosniaco, suo amico fraterno e amore mancato, che ai tempi delle Olimpiadi invernali del 1984 portò Gemma verso l’amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere.
 Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di giovani ragazzi ,ormai diventati adulti  che si rincontrano nel dopoguerra.
Ma Venuto al mondo è soprattutto un romanzo del desiderio più grande che una donna possa avere: quello di avere un figlio. E per raggiungere quel desiderio, una donna è in grado di superare qualsiasi ostacolo , qualsiasi difficoltà.
Un amore intenso che trova la sua dimensione più profonda attraverso la decisione coraggiosa di una donna che ha scelto di essere madre ad ogni costo…perché  un figlio è un dono  che  dà un senso alla tua vita….un figlio che arrivi …..dopo tanta attesa ….. venuto al mondo non si sa come…. ma sospirato, atteso, desiderato.
Ne esce un arazzo intriso di umanità ,  a tratti drammatico e a tratti dolcissimo di ciò che è accaduto; i morti, gli stupri, le bombe, l'amore. Sotto il cielo di questa città dilaniata  e di una Roma grigia, quasi apatica come colei che ne delinea i profili  , assistiamo attoniti e partecipi ad una storia d'amore appassionata, a volte sofferta,  in cui gli attori alla fine ci lasciano ammutoliti , svuotati da ogni tipo di reazione , quasi intorpiditi da quegli eventi così intensi, così  potentemente  devastanti.
Lo stile narrativo  della Mazzantini è come una lama di coltello, è affilata, crudele e spietata. I tempi sono brevi, concisi e lasciano nella nostra testa  immagini che sarà difficile dimenticare, affreschi di una città sanguinosa e distrutta ; fotogrammi in bianco in nero di persone che si mettono a nudo , imprigionate tra le pagine di carta e l’inchiostro .E pazienza se la scrittura a volte può dare la sensazione di  artefatta ed evidente demagogia  , quasi creata a tavolino, al fine di commuovere anche i cuori più duri e spietati.
Questo è un romanzo che in alcuni punti vi farà soffrire , aprirà ferite profonde , vi colpirà come uno schiaffo in pieno viso. Perchè il confine che esiste tra la pace e la guerra è tanto fragile  quanto il cordone ombelicale che unisce un bambino appena nato alla sua mamma, perchè l'amore non è mai perfetto, è pieno di contraddizioni , di privazioni  ma forse per questo è più reale, più intenso, più bello.
Evocativo e pungente, come tutti i romanzi della Mazzatini, Venuto al mondo è uno di quei libri che divori con gli occhi, giudichi col cuore e conservi dentro l’anima; la metafora della vita descritto attraverso l’amore di una donna….l’amore per la pace, per un uomo, per un figlio…. Tutto ciò che dura e persiste anche quando non si hanno più certezze ….  Nel miracolo di un Dio che punisce e premia , concedendoci lo splendido dono di venire al mondo. Gina Margiotta

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