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domenica 11 dicembre 2011

Recensione del film I cento passi


Esattamente cento sono i passi che separano la casa di Peppino Impastato da quella del boss mafioso don Tano Badalamenti. Sono i cento passi più faticosi, i più ardui e complessi. In quella breve ed estenuante distanza , c’è  tutta la simbologia di una volontà di cambiamento , due mondi opposti che si rincorrono per sfidarsi : la vita contro la morte, il bene contro il male, la paura contro il coraggio.  Alla fine degli anno ’60 a Cinisi, in Sicilia , la mafia domina la vita sociale e lavorativa dell’intero paese. Peppino Impastato è un giovane leale, coraggioso , onesto che si ribella ad una mentalità bieca e spietata.
Vive in contrasto con il mondo che lo circonda e non sopporta di sottomettersi alle regole dell’omertà e dell’ipocrisia. Di sua iniziativa, fonda e apre una radio libera.
Attraverso la sua trasmissione radiofonica, Peppino comincia a combattere la piaga mafiosa che , a suo parere, sta dilaniando i sogni e il futuro della sua amata terra.
Con abile ironia , pungente satira , grande dignità morale , Peppino comincia a farsi dei nemici, cominciando a denunciare una realtà troppo temuta e prevaricante.  Purtroppo la sua onestà verrà messa a tacere nel metodo più consono alla cultura della malvivenza. Peppino Impastato verrà ucciso , dilaniato da una carica esplosiva sui binari di un treno. La sua morte verrà fatta passare in maniera equivoca ; e per essere più precisi verrà “mascherata” come un suicidio o un volontario e lucido tentativo di attentato.
Ma tutti coloro che lo amavano e lo stimavano lotteranno per portare a galla la verità.
La sua famiglia,  i suoi fedeli amici , urleranno la loro rabbia e il loro dolore, continuando a portare avanti  gli ideali del giovane uomo. Una sorta di rivincita basata sui valori dell’integrità, prendendo sulle spalle tutto il peso di una verità per cui , le persone  oneste, hanno sacrificando la loro esistenza. Lo splendido film di Marco Tullio Giordana è la ricostruzione di un reale fatto di cronaca.
La descrizione della vita di un giovane eroe che non ha voluto farsi piegare dalle logica mafiosa.
Un film che è quasi un invito alla riflessione. Un incentivo a non dimenticare mai tutte quelle grandi figure umane che hanno combattuto per far concretizzare i grandi valori della verità e della libertà. L’interpretazione di Luigi Lo Cascio è da annoverare nella storia del cinema italiano. Solo due aggettivi per questo grande attore :impeccabile ed intenso.
Sulle note della struggente canzone A whiter shade of pale , la scena finale , quella del funerale di Impastato. Dubito che riuscirete a trattenere i brividi. Io ho anche versato qualche lacrima.
Ma erano sensazioni dovute al grande senso di ammirazione e stima che riescono a procurarmi questi grandi esempi di umanità….. Per non dimenticare mai…. chi ha vissuto ed è morto per noi e per il nostro futuro. Non voglio aggiungere altro. FILM GRANDIOSO  (Gina Margiotta)

Citazione dal film : La mafia uccide. Il silenzio pure.

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