Mi
sono sempre domandata se il detto “Gli opposti si attraggono “ fosse in realtà
un concetto reale e veritiero. E sono
sempre stata scettica nel sostenere tale tesi.
Nella storia della letteratura il grande scrittore tedesco Johann
Wolfgang von Goethe scrisse anche il
romanzo Le affinità elettive , una storia di due coppie di amici che cominciano
a dubitare dei loro rispettivi rapporti, proprio perché si accorgono di avere
più cose in comune con il compagno/a dell’amico/a che con il proprio/a partner. Allora dove sta la verità?
D’altro canto esiste anche il detto “ chi si piglia si
somiglia” . Ecco forse tale teoria mi è
più congeniale . Se veramente la nostra vita viene sconvolta dall’incontro con
qualcuno completamente diverso da noi, dobbiamo anche aspettarci che tale
“incanto” abbia un tempo limitato.
Forse ciò che ci attrae nei nostri opposti è quello che non
conosciamo , quello che ci risulta estremamente
intrigante e misterioso….e questo rende
tutto piuttosto accattivante e di conseguenza è facile che l’attrazione possa
scattare. Ma si sa anche che l’attrazione è solo un periodo provvisorio della nostra esistenza e anche le passioni
più travolgenti,con il tempo, sono
destinate a terminare per lasciare
spazio ad un altro tipo di sentimento.
E qui casca l’asino.
Una
volta terminata la passione fisica , il rapporto potrà continuare a durare
o sarà la fine di una bella avventura?
Un recente e accurato studio scientifico avrebbe appurato che più cose hai in
comune con il tuo partner e più lunga
sarà la tua relazione. Se sei simile a lui/lei, hai più chance di non
fallire il rapporto.
Questa idea smentisce la vecchia teoria
secondo la quale gli opposti si attraggono
e sembrerebbe confermata dai
test su 2000 persone , eseguiti dallo psicologo britannico Glenn Wilson.
E'
stato lo stesso Dottor Wilson a esporre la stessa opinione durante il seminario "La scelta del
partner e il successo di una relazione" che si è tenuto a maggio dello
scorso anno all'Università La Sapienza di Roma.
Lo studioso ha elaborato il concetto di QC (Quoziente di Compatibilità), tutto basato sulle similitudini tra i due partner , che permette di determinare le possibilità di una coppia a rimanere unita e in armonia.
Lo studioso ha elaborato il concetto di QC (Quoziente di Compatibilità), tutto basato sulle similitudini tra i due partner , che permette di determinare le possibilità di una coppia a rimanere unita e in armonia.
Più alto è il risultato del QC e più il
futuro insieme si prospetta duraturo e
solido.
Nei
suoi test Wilson tiene conto di molte caratteristiche, dai valori comuni, alle
aspirazioni e progetti condivisi, al
comportamento, alla mentalità simile,
alle preferenze musicali, gli hobby , gli interessi culturali o sportivi,
allo stile di vita, al pensiero
politico, fino alla personalità e naturalmente al dialogo.
Venticinque elementi in tutto, grazie ai quali
si può calcolare il QC.
Il
risultato è stato che le coppie
destinate a durare nel tempo , sono in realtà quelle più similari tra loro. Io
non so quale sia la verità . Credo che ogni
coppia sia una realtà unica e non classificabile .
Per
mia esperienza personale , credo che sia importante trovare qualcuno che ci
stimoli sempre a migliorare, che riesca a contribuire a tirare fuori il meglio di noi stessi, qualcuno che abbia sempre in mente l’importanza del confronto e
del rispetto.
E
sempre per mia esperienza personale credo sia fondamentale creare con il
proprio partner
un ‘ intesa in grado di superare qualsiasi tipo di ostacolo ,
qualsiasi tipo di limite.
E mi
piace pensare che siano la complicità e la sintonia a determinare la riuscita di un rapporto….
Perché come
sostiene una famosissima citazione “ Amare non significa guardarsi negli occhi, ma guardare insieme nella
stessa direzione”. Gina Margiotta
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