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venerdì 27 gennaio 2012

Il Giorno della Memoria di Gina Margiotta

                           

Oggi, 27 gennaio, si celebra in tutto il mondo la Giornata della Memoria ,per commemorare la Shoah e gli oltre 6 milioni di ebrei uccisi e tutte le persone che persero la vita per mano nazista.
Shoah è una definizione ebraica ed ha il significato di “sterminio”.
Esso fa riferimento ad una delle più drammatiche e vergognose vicende della storia dell’umanità , quando il regime dittatoriale  nazi-fascista , stabilì , attraverso l’applicazione della legge razziale, di fare arrestare tutte le persone di religione ebraica e di rinchiuderle nei campi di concentramento , con la precisa volontà di eliminare totalmente la loro “razza” , ritenuta , a tutti gli effetti dannosa e inferiore. La stessa sorte , però, non risparmiò neanche gli zingari, i disabili, i comunisti, gli omosessuali e tutti colori che, secondo i nazisti, non appartenevano alla razza ariana , considerata da loro come superiore e pura.
Al giorno d’oggi , a noi può sembrare inconcepibile che tali avvenimenti possano essere realmente accaduti . Per chi non ha vissuto sulla propria pelle , sembra impossibile pensare che donne, uomini, anziani e bambini siano stati perseguitati , torturati e uccisi nelle camere a gas e successivamente messi nei forni crematoi .
Una tragedia che pone l’uomo davanti al sentimento della vergogna e del disgusto.
Purtroppo ciò che va evidenziato è che non tutti i nazisti erano dei malati mentali ; sarebbe , infatti, facile e irrispettoso , accusare di pazzia tutti coloro che  furono coinvolti e responsabili di tale nefandezza.
La maggior parte degli  ufficiali nazisti erano persone istruite e dotate di normale intelligenza .
Erano perfettamente consapevoli di ciò che stavano compiendo .
Quasi nessuno però , ammise che l’Olocausto non fu solo un ideale finalizzato allo sterminio di tutti coloro che non ritenevano all’altezza della “razza pura”, ma un reale e studiato progetto per eliminare una società che , all’epoca, deteneva la supremazia a livello economico, finanziario e culturale. Il “Giorno della memoria” ,che viene celebrato ogni anno il 27 gennaio  in tutte le nazioni e in tutte le scuole, serve proprio a non dimenticare una sciagura destinata a diventare una delle più grandi ed ingiuste tragedie che l’uomo possa ricordare.
La volontà è quella di mantenere viva la memoria per poter porre le basi per evitare nuove sofferente ad altri popoli, ad altre etnie, altre culture, in qualsiasi parte del mondo.
Ma la storia del passato non sembra aver cambiato la mente umana e la sua insana e  ingorda esigenza di voler prevaricare sui popoli più deboli ed indifesi.
La pace è ancora una chimera lontana : basta guardare a quante guerre e persecuzioni sono ancora in atto , ancora adesso, ancora una volta, in ogni angolo del nostro straziato pianeta.
Non si può dimenticare tutti gli orrori che ha subito l'umanità...in ogni tempo, in ogni luogo, in ogni testimonianza di dolore, manteniamo sempre vivo il ricordo.
Perchè ogni giorno, nel mondo, avviene sempre che l'innocente subisca l'atrocità dell'odio, dell'intolleranza.
Questo è il giorno per ricordare.....che bello se fosse anche il giorno per cambiare, rispettare e per amare.
Per concludere vorrei poter citare una poesia trovata su Internet che mi ha colpita profondamente.
                                                                    

Bambina

Tenevo un diario.
La sera con il silenzio e la fantasia scrivevo di
posti e luoghi dove popoli e idee si conoscevano e si
rispettavano pur nelle differenze.

Poi una mattina con passi veloci e mitra spianati
ci presero.
Non so dove mi trovo nè perché, so solo che si chiama
Auschwitz Birkenau.

Dietro al filo spinato con il freddo e la neve continuo
a pensare che la notte passerà.

A credere che l'uomo non è malvagio,
che l'uomo non è ferocia e brutalità.
La notte passerà.

Anche se ormai non ricordo da quanto tempo è
che non mangio più, io credo nell'uomo.
La notte passerà.

Sono come legno roso dal tempo, vecchio di secoli.
E ho solo 15 anni.

Poi una notte sono diventata silenzio.

    ( Massimo Di Veroli)

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