Quando un sorriso si invaghisce
di quella bugiarda superficialità,
il perfido candore della neve impallidisce ancor di più
e non osa guardare al di là dello steccato.
L’altalena è stanca di attendere un domani sincero;
un giardino senza quel grigiore che ti incupisce lo sguardo.
E gli abeti, cosi inebriati di tristezza ,
cercano rifugio sotto il cielo rassegnato di tristezza.
E le mie lacrime si battezzano come gocce di pioggia.
Una pioggia costante e disperata;
avida di quel vento che ti taglia la pelle
e che uccide la tua dignità.
Oh dolce inverno….ti amerei , senza dubbi,
se al mio fianco avessi un uomo migliore.
Un uomo capace di rapirmi il respiro,
consapevole dell’esistenza delle stelle,
desideroso di ascoltare ciò che ho da dire.
Un uomo che sappia apprezzare le carezze fuggiasche della vita,
che si innamori delle spiagge abbandonate dal sole ,
che riesca a donarmi l’emozione e la poesia dei brividi.
Non posso negarlo.
A volte mi sento come quella malinconica e solitaria altalena;
cosi desiderosa di nuove presenze,
di intense sensazioni ,
da non apprezzare il fatto che, comunque sia,
il suo amico vento non l’abbandonerà mai.Amo da morire questa mia poesia (postata per la seconda volta)
Nessun commento:
Posta un commento