Un numeroso gruppo di elfi operai si insinuò all'interno di una taverna persa nel bosco dell'immoralità. La notte era cupa . Pareva che le stelle si fossero trasformate in travestiti dagli abiti di paillettes.
La piccola taverna era all'ombra di un ippocastano dalle foglie color fuxia ; immerso nel giardino della casa di un piccolo folletto sindacalista. La minuta creatura era chiamato da tutti Parastinco.
Egli era un folletto di spiccata ed esuberante personalità .
Innamorato sin dall'infanzia di una pianta di fichi d'india , si accorse verso il sedicesimo anno di vita, che se voleva approfondire il rapporto , doveva correre il rischio di pungersi tutto il piccolo corpicino.
E fu così che decise di lasciare il luogo dove aveva vissuto sino ad allora e costruirsi una nuova esistenza , lontano da quella pianta grassa che lo attraeva , ma che l'avrebbe sicuramente portato in un mondo di sofferenza e di dolore. E fu proprio quella sera stessa , in quella taverna persa nel bosco, con le voci degli elfi operai che gli ronzavano nelle orecchie, che Parastinco si alzò , pagò la sua consumazione di acqua piovana , diede un ultimo sguardo al locale , che per tante sere lo aveva ospitato, ed uscì ad affrontare il freddo della notte.
Si incamminò verso casa , con la mente piena di nuove idee ed un nuovo entusiasmo che sembrava stimolare ancor più la sua voglia di partire. Finalmente arrivò a destinazione .
La sua era una piccola dimora , subaffittata con Tamara ; una piccola scoiattola che coltivava grandi sogni di gloria, appassionata di teatro e di recitazione.
Fortunatamente quella sera , Tamara doveva presenziare come madrina al concorso di bellezza di Miss Fatina del bosco. Conoscendo la sua melodrammatica coinquilina , Parastinco sapeva benissimo che avrebbe dovuto assistere ad un congedo tragico , stile sceneggiata napoletana alla Mario Merola.
Parastinco preparò il suo piccolo bagaglio e uscì dalla piccola casetta.
Sapeva che una parte di quel piccolo e tenero mondo gli sarebbe mancato molto.
Ma d'altronde non aveva legami particolari che lo trattenevano , visto che era orfano e che era stato allevato grazie alla popolazione del piccolo villaggio del bosco.
Si incamminò verso il sentiero e diede un ultimo sguardo all'unico luogo che avesse mai conosciuto.
Poi si voltò , sorrise e si allontanò.
"Ritornerò !" disse a se stesso .
Ma le luci del villaggio erano ormai lontane .
La sua nuova vita era appena cominciata.
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